DISBIOSI CUTANEA – ACNE

Le problematiche dermatologiche affliggono in media l’85% degli adolescenti con una fetta che copre anche parte della popolazione adulta, in rilevanza donne tra i 25 e i 40 anni. Ultimamente, l’uso costante di mascherine chirurgiche ha avuto un effetto ‘booster’ sulla problematica cutanea, allargando lo spettro d’incidenza del disturbo, ad oggi soprannominato ‘maskne’.

CAUSE:

L’acne è una patologia infiammatoria cronica della pelle con importanti implicazioni estetiche come: lesioni, cicatrici e disagi psicologici. Ha origine da uno o più di questi fattori:

  • Disbiosi;
  • Tossemia;
  • Stress psico-emotivo;
  • Stress ossidativo;
  • Sbilanciamento della produzione di ormoni endogeni;
  • Maggiore sensibilità dei recettori agli endogeni;
  • fattori nutrizionali.

La predisposizione ad un’ eccessiva produzione di sebo favorisce la proliferazione di alcuni batteri ( C. acnes, S. aureus, S. epidermidis) che provocano l’infiammazione, insieme all’ipercheratosi, ovvero l’inspessimento dell’epidermide causato dall’alterazione quantitativa dei cheratinocidi, causando ostruzione del dotto pilo-sebaceo e generando: comedoni, papule, pustole e noduli.

APPROCCI

Tradizionalmente vengono sfruttati detergenti ad azione topica, contenenti antibatterico e antibiotico, che molte volte può innescare un effetto ‘rebound’ che non consente di trovare un equilibrio cutaneo costante nel tempo. Il microbiota cutaneo è complesso ed ospita microrganismi commensali e simbionti che hanno il ruolo di difenderci dai patogeni. Questi microrganismi contribuiscono in particolare: mantenimento del pH acido della cute, produzione di peptidi e proteine che impediscono l’ingresso dei patogeni, infine riducono il rischio di proliferazione batterica competendo per spazio e nutrienti.

L’asse intestino-pelle-cervello ha un ruolo fondamentale per la salute dell’intero organismo. Infatti, una flora batterica depauperata e una mucosa intestinale non integra possono contribuire allo sviluppo di disturbi infiammatori. Nel caso specifico dell’acne, la disbiosi stimola il recettore IGF-1 che modifica la produzione di sebo. Una dieta ad alto carico glicemico stimola la produzione di insulina e IGF-1 il quale provoca proliferazione di cheratociti e sebociti.

Il trattamento farmacologico associato all’acne si compone di antibiotici (retinoidi e agenti ormonali) che tuttavia vanno a risolvere il disturbo non agendo sulla causa. Un approccio all’avanguardia mira a ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale e cutanea, garantendo omeostasi nel tempo, mediante l’uso di probiotici e prebiotici.

L’AIUTO DALLA NATURA

La natura ci offre una vasta gamma di principi attivi da poter sfruttare per questa problematica, per esempio:

  • MELOGRANO: ricco di antiossidanti ha un’azione fotoprotettiva sistemica difendendo la pelle dai fattori che ne favoriscono invecchiamento e stress ossidativo. Favorisce, inoltre, l’equilibrio del microbiota intestinale attraverso un’azione prebiotica e antinfiammatoria, stimolando la produzione di SCFA (acidi grassi a catena corta).
  • ZINCO L-PIDOLATO: ha la capacità di ridurre lesioni acneiche e stati infiammatori, contribuendo al metabolismo della vitamina A con forte azione seboregolatrice.
  • SELENIO L-METIONINA: ha attività antinfiammatoria, immunomodulante e seboregolatrice.
  • BARDANA E VIOLA DEL PENSIERO: favoriscono la funzione depurativa con l’eliminazione delle tossine, inoltre la bardana contiene inulina con importanti proprietà prebiotiche.
  • MELISSA: azione antistress e nootropa, favorisce il tono dell’umore, diminuendo così gli stati di stress.
  • GSE (ESTRATTO DI SEMI DI POMPELMO): azione antimicrobica selettiva ampiamente dimostrata.
  • BIOLIQUEFATTO DI VITE, BOSWELLIA E ZENZERO: presenta azione calmante e purificante.
  • FICO D’INDIA: ricco di polisaccaridi svolge un’azione esfoliante ed antiradicalica, promuovendo il rinnovamento cellulare.
  • ARGININA: amminoacido coinvolto in processi fisiologici come il processo infiammatorio e la cicatrizzazione.
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